Il “pensiero flessibile” può aiutare a ridurre l’ansia, ma come?

“Pensiero flessibile” e “pensiero rigido”: c’è un’importante differenza tra i due quando si tratta di salute mentale. Se abbiamo un “pensiero flessibile” (che può richiedere tempo per essere appreso), allora saremo più aperti a trovare modi per gestire e guarire la nostra mente, e vedremo che è possibile andare avanti rispetto al punto della vita in cui ci troviamo.
Questo tipo di pensiero, infatti, ci dà la capacità di scegliere come vogliamo rispondere ad una data situazione che stiamo vivendo.

Il punto chiave è che non dobbiamo aspettare che i nostri problemi siano “abbastanza gravi” per cercare aiuto: tutti noi meritiamo di vivere vite felici e soddisfatte, e tutti noi lottiamo a volte per raggiungere questo obiettivo, dunque non c’è vergogna nel cercare aiuto quando ne abbiamo bisogno. Non dovremmo mai invalidare la nostra realtà o confrontare le nostre esperienze di salute mentale con i traumi di altre persone: il dolore non ha gerarchia, luogo o tempo.
Tutti meritiamo di far sentire la nostra storia e di ricevere l’aiuto di cui abbiamo bisogno.

Ma qual è il ruolo fondamentale del “pensiero flessibile”?
Quando riconosciamo come ci sentiamo e iniziamo a trovare il modo di gestire le nostre emozioni, queste diventano effettivamente più gestibili, mentalmente e biologicamente.

La ricerca ha dimostrato che parlare o scrivere di come ci sentiamo davvero può aiutarci a muoverci attraverso le nostre emozioni.
Se proviamo solo a sopprimere come ci sentiamo, le nostre emozioni alla fine esploderanno, probabilmente influenzando altre aree della nostra vita. Ricordati che abbiamo tutti bisogno di darci il permesso di abbracciare le nostre emozioni e di avere un “tempo di recupero” dopo piccoli e grandi fattori di stress.
Dobbiamo ascoltare le nostre emozioni, non farci sopraffare da esse. Potremo sperimentare la tristezza, l’ansia, la rabbia, ma ciò non significa che siamo persone ansiose o tristi: siamo di più, e anche se sembra che la tristezza o l’ansia occupino tutto di noi, non è così.

Spesso diciamo no a noi stessi e a ciò di cui abbiamo bisogno, il che può avere un impatto sul nostro benessere mentale. L’approccio giusto è invece quello che ci permette di cercare modi per gestire la nostra salute mentale che funzionino per noi.
Un modo ideale per affrontare le lotte per la salute mentale è capire come funziona la nostra mente e le credenze specifiche e tossiche che modellano il modo in cui comprendiamo e percepiamo il mondo, ovvero la base della nostra psiche.
Abbiamo tutti bisogno di incuriosirci riguardo alle nostre convinzioni fondamentali: cosa modella il modo in cui percepiamo e interagiamo con il mondo? In che modo queste convinzioni ci influenzano? Abbiamo bisogno di sfidare qualcuna delle convinzioni fondamentali che abbiamo sviluppato nel corso degli anni per cambiare?

Quando si tratta di salute mentale, non dovremmo concentrarci solo su tutto ciò che può andare storto nel nostro cervello. Dobbiamo anche riconoscere quanto sono incredibili la nostra mente e il nostro cervello, come possono crescere, cambiare e guarire e come possono proteggerci e lavorare per noi.
Spesso passiamo così tanto tempo concentrandoci sulle nostre emozioni che dimentichiamo che abbiamo bisogno di dedicare del tempo anche ad adattarci a ciò che abbiamo creato nella nostra mente: possiamo iniziare a farlo sviluppando un pensiero flessibile.

Come si fa?
– Restando in connessione: prenditi del tempo per connetterti con te stesso e per capire come ti senti con te e con il tuo corpo.
– Rimanendo curiosi : metti in discussione te stesso (soprattutto il tuo critico interiore!) e il tuo mondo. Come ti fa sentire un pensiero che hai? Come parli a te stesso? Quanta sofferenza si crea nella tua mente? A quali bugie stai credendo su te stesso?
– Facendo delle scelte : riconosci che il cambiamento avviene solo quando lo vuoi veramente: il vero cambiamento viene da dentro.
– Mettendo impegno : impegnati per te stesso e per sapere “dove stai andando”. Come vuoi che sia il tuo futuro?

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