Buona parte del nostro carattere è dovuto alle esperienze fatte, all’accudimento e all’esempio ricevuto dai genitori.
Se sei un tipo ansioso, allora, è probabile che la ragione sia nel tuo passato. Prendiamo per esempio, alcune delle domande che mi vengono poste più frequentemente:
– Perché tutto il mio corpo reagisce quando sono ansioso?
– Perché alcune situazioni provocano più ansia di altre?
– Cosa faccio quando mi sento costantemente in ansia con una persona cara o un collega di lavoro?
– Cosa dici alla tua mente per scongiurare l’ansia quando viene attivata emotivamente?
Come controllare l’ansia e come mantenere la tua mente in pace?
– L’ansia è genetica?
– Può essere cablato in relazione a una paura specifica?
Ciò che pensiamo e sperimentiamo influenza la nostra biologia, quindi ovviamente sperimenteremo l’ansia con sintomi fisici.
Lo sapevi che Corpo e Mente si condizionano a vicenda?
Questo perché, il sistema nervoso, con le sue innumerevoli ramificazioni, si estende dalla sommità del capo alla punta dei piedi. In neurologia e in psicofisiologia sono chiamate afferenze le fibre nervose che, dalla periferia, conducono gli impulsi sensoriali ai centri superiori ed efferenze quelle che trasportano, in direzione opposta, i segnali per mezzo dei quali il cervello regola le funzioni corporee. La causa dei momenti di ansia non è necessariamente nel cervello, anche se, ovviamente, danni fisici al cervello o problemi di salute possono influenzare il modo in cui ci sentiamo e renderci ansiosi. Tuttavia, se pensiamo che l’ansia che proviamo e stiamo vivendo è solo perché abbiamo un cervello o un corpo danneggiato, possiamo perdere la speranza e il senso di libertà, il che potrebbe peggiorare la situazione.
Dobbiamo ricordare che il cervello non è un corpo pre-programmato di materia grigia. L’ansia non è solo un cervello rotto o una malattia in attesa di manifestarsi. Ansia significa che noi, come esseri pensanti, stiamo rispondendo in modo intelligente alle minacce alla nostra esistenza. Quando c’è un cambiamento di presagio nel nostro ambiente, sperimentiamo questo cambiamento attraverso la nostra mente. La mente è il meccanismo di potere con cui sperimentiamo la vita, ma è sperimentale perché ipotizza e risolve sempre le cose. Ciò significa che le cose possono diventare disordinate, ma va bene così: il punto è guardare al disordine della vita e imparare a gestirlo, ripararlo e crescere attraverso di esso.
Ecco perché è così importante abbracciare, non reprimere, l’ansia. Dobbiamo riconoscere i segnali di cui sopra, elaborare ciò che significano e riconcettualizzarli – farli lavorare per noi invece che contro di noi. Quando impariamo a farlo, possiamo iniziare a gestire, anche se non necessariamente a risolvere, la nostra ansia. In effetti, a volte è la pura accettazione dell’incertezza della vita e la realtà dell’ansia come una parte normale dell’essere umano che diventa la nostra comprensione riconcettualizzata, il nostro modo di andare avanti!
Vi lascio con una riflessione: l’ansia è un sentimento che deve essere compreso, non solo sradicato.